Bellezza e qualità sembrano le caratteristiche vincenti che permetteranno al settore orafo di avere successo nei prossimi anni all’interno dei paesi emergenti, Cina in testa. A confermarlo, la ricerca condotta dal Centro Studi di Confindustria e Prometeia, dal titolo “Esportare la Dolce Vita”, che analizza il trend delle importazioni di 30 paesi emergenti nel settore del gioiello, delineando lo scenario futuro fino al 2021.
Lo studio evidenzia la grande potenzialità dei prodotti Made in Italy denominati BBF – Belli e ben fatti – capaci di attirare un pubblico alla ricerca di qualità e cura dei dettagli. Tra i principali importatori del BBF italiano troviamo la Cina, paese promettente sia per supporto delle policy che per la propensione al consumo nel lungo periodo. Seguono gli Emirati Arabi che continuano ad offrire ottime prospettive, così come Brasile e Russia, che nonostante varie criticità conservano una buona propensione al consumo di BBF destinata a salire nei prossimi anni. Un ruolo importante sarà giocato anche dalla Turchia, diventata un importante snodo logistico soprattutto con destinazione Russia.
Si stima che entro il 2021 le esportazioni italiane di oreficeria-gioielleria nei nuovi mercati raggiungeranno i 2,7 miliardi di euro, 904 milioni in più rispetto al 2015, con un incremento del 51%. Insomma il futuro dei BBF appare roseo, nonostante il rallentamento di molti paesi emergenti. Il motivo? I prodotti made in Italy continuano ad esercitare un fascino particolare, con la loro carica di qualità e gusto nei dettagli, difficilmente imitabile.
Fonte: www.federorafi.it